Questo essere mi ha fatto saltare fino al cielo oggi ai Giardini, solo perché ho messo la mano nella borsa dalla quale cercava di uscire. Ci sarà caduto da qualche albero. E' un cerambice Morimus asper.
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Il curioso dibattito dal Forum Natura Mediterraneo:
Il Morimus asper è una bella specie di Cerambicide, fortunatamente ancora diffusa in tutta Europa e abbastanza frequente sui rilievi montuosi della Sicilia.
Il grande entomologo palermitano Enrico Ragusa riferisce nel 1924 come questo appariscente Cerambicide fosse ben conosciuto dai pastori del massiccio delle Madonie che lo chiamavano «Pisa cantàro» cioè letteralmente: pesa il cantàro (antica misura di peso, variabile dai 50 agli 80 kg).
Questo strano nome nasceva dal fatto che quando i pastori incontravano il robusto Cerambicide, lo prendevano per le antenne e lo sollevavano in aria: l'insetto dimostrava ogni volta una forza straordinaria, tenendo afferrata
saldamente fra le zampe la pietra o il ciottolo sul quale si trovava al momento della cattura: da qui il nomignolo
pesa, cioè riesce a sostenere un peso, enorme (il cantàro, appunto).
Conoscete nomi dialettali attribuiti ad altri insetti nelle diverse Regioni italiane?
Sì, nel Veneto orientale (campagne di Padova) era noto ai tempi dei miei nonni come scurzapaje, cioè 'accorcia pagliuzze'.
Il nome deriva dall'abitudine di stuzzicare gli adulti con steli o ramoscelli in modo da farglieli mordere (e troncare) con le poderose mandibole.
Da noi, i grossi cermabici vengono chiamati generalmente "el diàul" (il diavolo) o anche "muscardìni", assimilandoli alla Aromia moschata ben nota per l'aroma muschiato che emana. I vecchi mettevano questo insetto nelle tabacchiere per aromatizzare il tabacco da fiuto.
Anch'io sto raccogliendo i nomi dialettali degli insetti della Valtellina. Anni fa, durante una supplenza all'Istituto magistrale di Sondrio (quando le maestre erano ancora una cosa seria) proposi alle ragazze del primo anno alle prese con la zoologia e la botanica, di fare una ricerca con padri, madri e nonni sui nomi dialettali di insetti e ragni. Ci credete che su un'estensione di circa 100km dal lago di Como a Bormio, hanno trovato ben 15 nomi dialettali differenti per il Maggiolino?
Quando avrò tempo (quando?) credo che pubblicherò il tutto in un libretto divulgativo corredato di foto.
L'argomento é molto dibattuto.
In origine erano specie diverse, poi Müller (1949) sulla base di materiale dalmata, introdusse il fatto di considerare tutti i Morimus come una specie collettiva e considerare le specie sottospecie. Questo é anche il parere di chi ha scritto il catalogo della Fauna d'Italia.
Il problema é dato da forme intermedie (Morimus ganglbaueri) che Müller ipotizzò fossero ibridi.
In realtà Pesarini e Sabbadini (Museo Milano) mi hanno informato che esistono località (in Dalmazia) abitate solo dal ganglbaueri, il che obbliga a non ritenerlo un ibrido.
Pesarini mi faceva notare che il funereus é molto più duro da spillare di asper e ganglbaueri, perciò asper e ganglbaueri sarebbero due sottospecie, e funereus una specie diversa.
Faccio però presente che il Morimus verecundus del Caucaso, é praticamente identico all'asper, mentre Bulgaria e Romania sono abitate dal funereus, e cioè c'è una discontinuità nell'areale delle forme scure ad antenne lunghe.
Secondo me funereus é specie diversa da asper e verecundus (che sono la stessa specie), ma non ho le idee chiare su ganglbaueri, a causa dello scarso materiale. Tieni presente che ho visto molti funereus, determinati nei musei come ganglbaueri solo per il fatto di avere la pubescenza argentea sporcata dal grasso.
in veneto dai miei nonni ho potuto recuperare 2 nomi e una filastrocca:
Aromia moschata: tabacon
blaps: tabacon
acrida ungarica: vescovo
per il cervo volante (lucanus cervus)
cervo cervo
cala
che te dago
una sigala
Anche nell'appennino ligure i Morimus asper (ma credo tutti i grossi cerambici senza tante distinzioni) sono chiamati "diâi" (= diavoli).
La Cetonia aurata, chiamata quasi sempre maggiolino, é chiamata nel levantino anche "bazúra" (con z sibilante), che significa "strega".
Da notare che Lamia, che dà il nome alla più grande sottofamiglia di cerambicidi, in latino significava appunto "strega".