Una covata sui tetti di Castello

I suoi orari sono precisi quanto le sue abitudini. Ogni mattina si appollaia sul suo coppo di avvistamento e inizia ad osservare la salizada. Prima con l’occhio sinistro, poi con quello destro. I versi accompagnatori sono talmente diversificati che posso dire che sto parlottando il gabbianesco. Ossia, io con i miei versi non cerco di imitare i suoi bensì sto creando dei suoni e delle idee onomatopeiche ad hoc. Ci stiamo conoscendo da qualche mese e mi piace semplicemente credere che ci intendiamo. Quando mi sposto dalla camera verso il tavolo in cucina, il mio gabbiano cambia il coppo. Per non perdermi di vista. Per continuare a parlottare.

Stamattina ho scoperto che il mio gabbiano è una lei. Mi ha presentato il suo pulcino.

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Nella Laguna e anche a Venezia si possono osservare varie specie di gabbiani. Il Gabbiano Reale (Larus Argentatus Michahellis) è quello più grosso, si fa vedere spesso all'interno della città specialmente lungo i canali più grandi. Esso si comporta da autentico spazzino della laguna, risultando molto utile perchè elimina dall'acqua materiale organico e animali morti, costantemente impegnato dalla ricerca di cibo. Il piumaggio dell'individuo giovane è grigio ed il becco è scuro, mentre la livrea dell'adulto è bianca ed il becco è di color giallo con una macchia rossa all'estremità. Tale macchia è utile ai piccoli di gabbiano per individuare il punto da dove i genitori gli ingurgiteranno il cibo. Il Gabbiano Reale da adulto viene chiamato in dialetto veneziano Magòga, mentre da giovane è noto come Martin o Martinazzo. Il Gabbiano Comune (Larus Ridibundus), è decisamente più piccolo (meno di un metro di apertura alare) del Gabbiano Reale anche se presenta un piumaggio simile (ma il capo è talvolta nero). Il suo nome in dialetto locale è Cocàl. Molto più rara da osservare è la Gabbianella (Larus Minutus), che nidifica nelle isole disabitate della laguna, essa ha un'apertura alare inferiore ai 30 centimetri. In dialetto viene chiamata Cocaléta.

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