
8 E 9 GIUGNO chiamata internazionale contro il passaggio delle grandi navi nella laguna di Venezia e contro le grandi opere inutili, imposte e dannose
A Venezia, circa trent'anni fa, nasceva la madre di molte anomalie: la concessione unica da parte dello Stato al Consorzio Venezia Nuova dei lavori di salvaguardia. Il Consorzio ha potuto così dragare a favore di un ristretto gruppo di imprese private miliardi di euro di fondi pubblici, solo in parte confluiti in quella mostruosità ingegneristico-ambientale detta MOSE. Guarda caso la Mantovani Spa dell'Ing. Baita (recentemente arrestato per falsa fatturazione e costituzione di fondi neri) è la principale azionista del Consorzio insieme alle altre aziende che sono state efficacemente descritte come il cuore del “sistema Galan”. L'ex governatore è stato infatti il braccio politico di un sistema economico che ha prodotto politiche di "sviluppo" completamente al di fuori di ogni controllo democratico. Una storia di affari e cemento che si sono riversati sulla nostra regione, a suon di concessioni uniche, project financing e commissariamenti, senza che i cittadini e le comunità locali potessero mai influire sulle più importanti decisioni.

La Mantovani Spa ha dunque grandi interessi in città: oltre al Mose, tra le altre cose, c'è lo scavo dei canali portuali e la vergognosa operazione speculativa sul Lido di Venezia (il “buco” del Palacinema, L'ex Ospedale al Mare e la mega darsena di San Nicolò.
Infine, a Venezia, il “sistema Galan” trova nell'Autorità Portuale e nella VTP (Venezia Terminal Passeggeri) due snodi importanti. La prima, per volere di Berlusconi e dell'ex governatore del Veneto, è presieduta da Paolo Costa, la seconda da Sandro Trevisanato entrambi impegnati nel difendere l'indifendibile per garantire il passaggio delle grandi navi in laguna, gli interessi delle lobby affaristiche e quelli delle multinazionali degli armatori. Il tutto contro il diritto dei cittadini alla salute, alla sicurezza e soprattutto contro il loro diritto di decidere del proprio territorio.
Le grandi navi sono l'ultima versione veneziana delle grandi opere. Una versione elefantiaca, un mastodontico insulto alla città, una seria minaccia alla salute dei cittadini, alla sicurezza del patrimonio storico monumentale di Venezia e alla sopravvivenza dell'ecosistema lagunare. Questo sfregio è sotto gli occhi del mondo intero.
Adesso è il momento di dire basta! Per questo il Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune ha deciso di lanciare una grande mobilitazione, nazionale ed internazionale, per le giornate dell'otto e nove giugno. Due giorni di lotta e di incontro di chi, in città, in Veneto e in Europa si batte contro le grandi opere. Già perché le meganavi sono, in fondo, l'espressione più visibile di un sistema affaristico-politico che ha corrotto la vita di questa regione per troppi anni, con gravissimi danni economici, sociali e ambientali.
Il momento è arrivato per una grande mobilitazione dei cittadini, contro le grandi opere e per un modello di sviluppo diverso e partecipato, per una nuova stagione di democrazia a difesa dei beni comuni.
Il momento è arrivato per disfarci dei “poteri forti” che inquinano la vita di questa città. La chiamata parte da Venezia verso tutti i suoi cittadini; verso quei movimenti (dal No Dal Molin al No Tav al No Muos) che in regione, in Italia e in tutta Europa si battono contro cemento, inquinamento, corruzione e grandi opere; verso l'amministrazione comunale che deve mettersi al servizio di questa domanda di cambiamento.
Tutti a Venezia l'8 e il 9 giugno!
Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune

APPELLO AL MONDO DELLA CULTURA
Cari amici,
rivolgiamo questo appello al mondo della musica, della letteratura, delle arti visive e performative, della creatività. Vorremmo invitarvi a partecipare ad una grande iniziativa di incontro e di lotta che si svolgerà a Venezia venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 giugno 2013.
In queste giornate giungeranno a Venezia dall’Italia e dall’estero tanti comitati territoriali (No Tav – Val di Susa, No Muos – Niscemi, No Ponte sullo Stretto di Messina, No Notre Dame des Landes – Paris, Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti – Taranto, Comitato Lasciateci Respirare - Padova Marghera …) che come noi lavorano quotidianamente e concretamente, approfondendo l’inchiesta, la denuncia, lo studio delle alternative, ma anche attraverso l’azione diretta, per la salvaguardia del proprio territorio, cercando di far valere propri diritti alla salute, all’abitare, all’autodeterminarsi nel proprio territorio, secondo il principio della democrazia partecipativa. Vorremmo coinvolgervi nella nostra battaglia contro una presenza ingombrante e dannosa che minaccia la bellezza della nostra città e la sicurezza delle nostre vite.
Il Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune è nato a Venezia il 6 gennaio 2012 dall’incontro di diverse realtà, associazioni e singoli cittadini, uomini e donne di diversa estrazione, orientamento politico, sensibilità. Medici e pescatori, lavoratori precari e pensionati, studenti e docenti, accomunati dall’obbiettivo di interrompere un traffico in costante aumento di navi evidentemente incompatibili con una città millenaria, patrimonio dell’Unesco, propulsivo e ricettivo centro storico-culturale di valore incalcolabile, il cui equilibrio geomorfologico, già alterato da decenni di cementificazione e speculazioni di ogni tipo, è messo a dura prova ogni giorno dal passaggio di cinque, sei, sette navi da crociera.
Vi chiediamo di farvi interpreti della legittima rabbia e della gioiosa vitalità di un territorio fragile ma coraggioso, di un’isola felice che troppo spesso è stata definita “città morta”, e invece è più viva che mai – e i tanti musicisti, scrittori e artisti che ci abitano questo lo sanno bene.
Per chi invece non conosce da vicino la nostra città, per chi non avesse mai assistito all’orrida sfilata di questi mostruosi giganti marini, è possibile fare dei paragoni: immaginiamo una sorta di Corviale semovente che ogni giorno si muove su e giù da Via dei Fori Imperiali a Piazza San Pietro. La sproporzione risulterebbe lampante, ma il problema non è certo solo di natura estetica. Immaginiamo ancora qualche centinaio di pullman turistici stipati tra Palazzo Vecchio e la Loggia dei Lanzi mentre attendono, con il motore acceso per tutto il giorno, la fuoriuscita dei turisti al termine della visita degli Uffizi. Senza contare che il carburante utilizzato dalle navi da crociera è inquinante circa tremila volte più di quello di un’autovettura. Si calcola che le emissioni di ognuna di queste navi siano pari a quelle prodotte da quattordicimila automobili. Venezia non è destinata a scomparire per sua natura, per un destino ineluttabile e crudele, ma dalle precise scelte di istituzioni lontane attente solo agli interessi che ne stanno firmando la condanna a morte.
Per questo, alzare la voce contro l’ingiustizia di decisioni imposte dall’alto, dal Ministero dei Trasporti, dall’Autorità Portuale, dalla Capitaneria di Porto, è fondamentale, per chi a Venezia ci vive e per chi vuole goderne la peculiare, irripetibile bellezza, nel rispetto della sua storia, delle sue tradizioni, della sua biodiversità. Salvare Venezia e la sua Laguna da un sistema speculativo corrotto e spregiudicato, dalla distruzione e dall’ignoranza, dall’arroganza dei poteri forti, è oggi più che mai urgente e decisivo, pretendere per essa l’adozione di un modello di sviluppo sostenibile e la difesa della democrazia, legittimo e necessario.Altro elemento assai curioso: la controversa questione del rispetto della quiete pubblica. Di sera, a Venezia è quasi impossibile fare musica (date le ordinanze che impongono limitazioni ferree in quanto a orari, spazi e generi musicali). Esistono infatti due soli spazi in tutto il centro storico in cui sia possibile suonare ed ascoltare la musica oltre le 23, non a caso gli unici spazi autogestiti, grazie a un percorso di anni di occupazione, dunque ancora fuori della legalità formale. Come se questo coprifuoco non bastasse ad intristire e annoiare le serate della popolazione, soprattutto di quella giovanile, si osserva un’anomalia del “sistema-vetrina” in cui tutto sembra assopito, irrigidito e sotto controllo: le navi da crociera emettono a qualsiasi ora rumori assordanti. Di giorno la voce borbottante del capitano che invita a usufruire di tutti i comfort e i servizi commerciali offerti s’insinua nelle case di Santa Marta e nelle aule universitarie di San Basilio, di notte i monotoni e prepotenti beat da discoteca di bassa lega. Oltre il danno, la beffa. Come a sottolineare che a chi è in crociera è concesso il divertimento, anche a costo di disturbare chi lavora, chi studia, chi riposa a pochi metri di distanza.
E’ il momento di riprendersi dal basso spazi di socialità, informazione, produzione e movimentazione culturale. Nelle serate tra il 7 e il 9 giugno, vogliamo che la musica, le parole, le danze riempiano le nostre calli e risuonino nei nostri cuori. Mettiamo a disposizione queste serate per chiunque volesse esprimere con noi il dissenso e la convinzione che un’altra Venezia, una Venezia in cui turista e residente, abitante ed esercente possano convivere in un rapporto armonico di scambio e rispetto reciproco, è possibile.
Tutti sono invitati a partecipare, portando il proprio contributo materiale o immateriale: una presenza, un gesto, un simbolo, un testo, un’immagine, una canzone, uno slogan, un coro.
Più semo e meio stemo!
Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune _________________________________________________________________
Siete tutti invitati alla grande manifestazione (Saccafisola, Isola della GIudecca, Venezia, 7-8-9 giugno 2013). Sono previsti momenti assembleari, dibattiti, reading, live e dj set. Per proporci una vostra partecipazione scrivete a: lab.morion@gmail.com
Vi aspettiamo!
Per chi non potesse essere presente a Venezia in quei giorni: mandateci foto, video, canzoni, insomma...tutto quello che vi viene in mente per dire NO alle Grandi Navi a Venezia!
Firmate, condividete...
Per sottoscrivere l'appello mandate una mail a: chicca@sherwood.it
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Primi firmatari:
Sandrone Dazieri - scrittore
Zerocalcare - Fumettista
Claudio Calia - Fumettista
Lello Voce - Poeta, scrittore
Roan Johnson - Regista
Assalti Frontali
Carlo Virzì - Regista, sceneggiatore e musicista
TARM - Tre Allegri Ragazzi Morti
Fausto Paravidino - drammaturgo, attore e regista.
Herman Medrano & the GroovyMonkeys
Gianni Stoppelli - attore teatrale
Bestie Rare
Modena City Ramblers
Rio Terà
Piccola Bottega Baltazar
Brunori Sas
Luca Bassanese
Urbancode
Laura Scarpa - fumettista
Associazione ComicOut
Class Action JAZZ 5ET
Vasco Brondi - Le luci della centrale elettrica
Francesco Forni - Collettivo Angelo Mai
Ilaria Graziano - Collettivo Angelo Mai
Flavio Cogo - storico e critico letterario
Ulisse Fiolo - musico
Andrea Segre - regista
Nanni Balestrini
Lucio Angelini - scrittore
Cristiano Prakash Dorigo, scrittore
Bert Theis, artista
Lo Stato Sociale
Francesca D'Este - attrice
Teatro Valle Occupato
Ferruccio Pinotti - giornalista, scrittore
Antonio Mazzeo, giornalista e scrittore
Irene Petris, Teatro
The gang band
The spineless man
Cesare Basile
Teatro Coppola
Teatro dei Cittadini, Catania
Regne Freise, scenografa, pittrice
The Atom Tanks
Milena Cuccurullo, ricercatrice, Napoli
Ferdinando Mazzitelli, artista
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