Alberto Toso Fei: La casa della musica

Alla Pietà, Istituto nato nel Trecento e diventato “Ospedale” in cui accogliere le ragazze orfane o abbandonate (le putte del coro) nel quale insegnarono Galuppi e Vivaldi nel Settecento, vi è ancora un piccolo museo nel quale è possibile ammirare i violini e gli altri strumenti che hanno suonato davanti a Vivaldi… la sua musica.
In questo come in altri Ospedali le ragazze venivano avviate al canto, alla teoria musicale e alla pratica di vari strumenti. L’Ospedale della Pietà fu fondato nel 1346, ma sin dal 1335 il francescano Pietro d’Assisi raccoglieva i bambini abbandonati e li ospitava in appartamenti donati da nobili veneziani. Al frate fu consentito di questuare, e chiedendo «pietà, pietà» identificò per sempre l’Istituto col nome che porta ancora oggi. I bambini venivano portati alla Pietà quasi sempre piccolissimi, e venivano furtivamente inseriti nella scaffetta, una piccola nicchia scavata in una lastra di pietra che più tardi divenne un cilindro rotante in legno (che si può ammirare ancora oggi, essendo diventato una finestra laterale del bar dell’Hotel Metropole…).
La loro entrata era registrata con l’indicazione di data, ora della consegna e la descrizione degli indumenti e oggetti posseduti tra cui, spesso, mezzo segnale di riconoscimento che avrebbe consentito di riprendere il bambino presentando l’altra metà del segnale, cosa che peraltro avveniva raramente. Il museo mostra alcune di queste “marche” assieme agli strumenti musicali e ad altri documenti. Mentre le ragazze venivano educate per essere poi maritate o mandate a servizio in qualche famiglia, i maschi partivano per l’entroterra dove venivano avviati al lavoro nelle proprietà terriere dell’Ospedale, come contadini e masseri.
Questi luoghi di assistenza erano così anche realtà culturali vivacissime, perfettamente inserite nella comunità cittadina che amava e apprezzava la musica sacra che vi veniva eseguita. Nella seconda metà del Settecento insegnò musica alla Pietà un altro grande compositore veneziano: il buranello Baldassare Galuppi. Un giorno, a un procuratore che, vedendolo lavorare con tante belle ragazze, gli disse: «Fortunato maestro, tra tante amabili fanciulle», rispose: «Eccellenza, tanti fazzoletti a chi è senza naso».
Alle putte era vietato, per tutta la vita, cantare nei teatri: quelle che lo fecero e diventarono famose non erano orfane, ma “figlie d’educazione” mandate lì a studiare, anche dall’estero. Gli Ospedali veneziani furono infatti, soprattutto nel Sei e Settecento, gli unici posti in Europa in cui le donne potessero suonare ogni tipo di strumento, insegnare e anche dirigere un’orchestra. I primi conservatori europei, Parigi, Londra e Berlino, nacquero proprio sul modello di questi ospedali.
Per evitare che le famiglie abbandonassero i loro figli e figlie pur avendo la possibilità di mantenerli, alla Pietà si ricorse allo spauracchio della scomunica. Ancor oggi in calle de la Pietà, su un muro dell’Ospedale, una lapide che riporta lo stralcio di una bolla papale recita: «Fulmina il Signor Iddio maleditioni e scomuniche contro quell’i quali mandano, o permettano syno mandati li loro figlioli, e figliole si legittimi, come naturali in questo Hospedale della Pietà».

Alberto Toso Fei, 6 apr 2013, Il Gazzettino

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