Bellissima scoperta di Alberto Toso Fei

Le cose vere della vita non si studiano né si imparano, ma si incontrano. (Oscar Wilde)

Sono felice di aver incontrato Alberto Toso Fei molti anni fa perché Alberto è questa città e con la sua conoscenza e profondo amore verso essa ci delizia quotidianamente.

A voi la sua bellissima scoperta:


Questo pomeriggio ho fatto UNA NUOVA BELLISSIMA ENTUSIASMANTE SCOPERTA!
Ero alla festa di San Francesco della Vigna e stavo andando a San Zanipolo
. Sfilo sul lato di Santa Giustina e per un istante la mia attenzione è catturata da un piccolo corno dogale dipinto con la porpora, dentro una nicchia laterale dell'ex chiesa. Mi fermo e guardo meglio: ai lati del corno, e più sotto, vi sono dei "viva" di esultanza. Ho un sobbalzo. Sono in tutto e per tutto simili a quelli del 1588 inneggianti a Pasquale Cicogna e a quelli del 1684 dipinti in occasione dell'elezione di Marcantonio Giustinian, che si trovano sulle colonne delle Procuratie Nuove a San Marco. Un doge, dunque. Ma chi? Mi avvicino: il nome è abbastanza leggibile: ANDREA. una consultazione alla cronologia dei dogi rivela che il primo Andrea che si incontra, a ritroso nel tempo, è Andrea Gritti, doge fra il 1523 e il 1538. prima di lui c'è Andrea Vendramin, tra il 1476 e il 1478, ma in quell'epoca la chiesa (oggi ingresso monumentale al Liceo Scientifico Benedetti) aveva ancora la vecchia facciata. La nuova sarà edificata nel 1500... BINGO! Se si guarda bene è davvero possibile che sotto il nome sia scritto GRITTI. Fu un doge molto importante, un decisionista, sebbene non particolarmente amato (forse proprio per questo). E' sepolto proprio a San Francesco della Vigna, ed era dunque veneziano di quella zona del Sestiere di Castello...  MILLECINQUECENTOVENTITRE'. Fra poco quel piccolo manifesto post elettorale avrà attraversato mezzo millennio. Ve lo offro come un regalo, così come è stato per me. Questa straordinaria città è capace di mostrare i suoi grandi, piccoli e piccolissimi tesori nascosti quando meno te lo aspetti. Oggi è stata una grande giornata.

Aggiungo un bel pezzettino di storia che Barbara Marengo, per anni ambasciatrice italiana a Istanbul, mi ha riferito: "Andrea Gritti richiamato da Costantinopoli dove controllava il traffico mercantile della famiglia. Lascio' sulle rive del Bosforo tre figli nati da una compagna greca, tra i quali Alvise, alto funzionario del Sultano, che andò a vivere tra le colline e le vigne adiacenti a Galata, tale zona ancora oggi si chiama Beyoglu, che vuol dire il "figlio del Bey", cioè del doge Gritti veneziano”.

Alberto Toso Fei

andrea gritti

Manifesto elettorale del 1523 per il doge Andrea Gritti

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