Forte Marghera

Forte Marghera

Oggi proprietà del Comune di Venezia, Forte Marghera si sviluppa su un'area di circa 50 ettari, su numerose isolette artificiali attorno al nucleo centrale della fortezza, ed è il più antico e maestoso dei forti del Campo Trincerato di Mestre, a circa cinque chilometri da Venezia.

La necessità di realizzare una fortezza in un'area della terraferma il più possibile vicino a Venezia, venne intuita dagli austriaci dopo la caduta della Serenissima quando, con il trattato di Campoformido (concordato di pace tra l'Austria e la Francia siglato il 17 ottobre 1797) fu segnata la fine della Repubblica di Venezia che fu ceduta, con i suoi domini, all'Austria. Forte Marghera fu costruito di proposito in mezzo a paludi e barene con la funzione di proteggere le principali vie di comunicazione tra Venezia e la terraferma. La costruzione del Forte, iniziata nel 1805, ha subito diverse trasformazioni passando dagli austriaci ai francesi a seconda dei governi che si sono succeduti e ai relativi utilizzi militari dell'area. Dalla caduta della Repubblica, si sono infatti alternati il governo filo-francese, gli Asburgo, i francesi con Napoleone, e nuovamente gli Asburgo. L'area era attraversata dal Canal Salso, che, collegando il porto di Mestre alla laguna, rappresentava la principale via di collegamento di Venezia con la terraferma. A nord, il canale Osellino deviava le acque del fiume Marzenego in direzione di Tessera e, grazie al dislivello delle sue acque, poteva essere utilizzato per allagare, in caso di necessità, i terreni circostanti la fortezza, isolandola così quasi completamente. Nel Forte fu inglobato il vecchio borgo di "Malghera", che divenne sede di magazzini e dogane, e i suoi abitanti furono trasferiti nella vicina Marghera; la chiesa divenne una caserma e il ponte cinquecentesco sul Canal Salso fu trasformato in magazzino dopo la copertura delle volte; anche l'unica osteria del borgo fu riutilizzata come deposito.
Nel 1815, con il trattato di Vienna, gli austriaci insediati nuovamente a Venezia, potenziarono le fortificazioni della città completando definitivamente Forte Marghera e costruendo altre fortezze più moderne per difendere Venezia e la sua terraferma dagli attacchi nemici via terra.
Forte Marghera fu gravemente danneggiato tra il 1848 e il 1849 quando i 2.500 volontari dell'effimera Repubblica di Manin, nel tentativo di far risorgere la Serenissima Repubblica, si ripararono nel Forte e vennero assediati da una armata di 30.000 soldati austriaci.
Con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, il 19 ottobre 1866, alla fine della Terza guerra d'Indipendenza, Forte Marghera divenne la centrale operativa del Campo Trincerato di Mestre.
Alla fine dell'Ottocento Forte Marghera con i suoi bastioni, le sue cortine, le sue tre lunette, contava addirittura più di 80 cannoni.
Nei primi anni del Novecento il Forte venne sempre più potenziato, mentre venivano edificati altri forti tra cui Poerio, Sirtori, Mezzacapo, Cosenz, Rossarol, Pepe a completamento del Campo Trincerato di Mestre e i forti Radaelli, San Marco, Pisani, Amalfi a completamento a nord-est della difesa costiera.
Dopo la grande guerra, persa la funzione difensiva, gli edifici sono stati adibiti a caserme, polveriere, depositi, fino all'abbandono negli anni Ottanta.
Attualmente, in questo luogo, unico per il suo interesse storico e inserito in una vasta area verde ricca di fauna e flora, vengono organizzati eventi, manifestazioni, laboratori didattici, aperti ad un pubblico eterogeneo.

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