Africa Experience - voci e sapori di una terra sconosciuta

L'idea di Hamed Ahmadi, regista e rifugiato politico afghano, dà lavoro (e speranza) agli immigrati dei Centri d'Accoglienza veneziani. Dopo il successo di Orient Experience, arriva la versione africana del bistrot etnico-solidale: 


apertura del primo ristorante africano di Venezia


AFRICA EXPERIENCE

voci e sapori da una terra sconosciuta


Inaugurazione venerdì 4 novembre dalle 19

Dorsoduro, Calle Lunga San Barnaba 2722


"(...) Ecco le nostre mani

aperte alla fratellanza del mondo

per il futuro del mondo

unite nella certezza

per il diritto per la concordia per la pace (…)"

Agostinho Neto



Venerdì 4 Novembre dalle 19 in poi inaugura il primo e attesissimo ristorante africano «Africa Experience» in Calle Lunga San Barnaba 2722, Dorsoduro.

Tutti, in particolare la comunità veneziana, sono invitati a partecipare dallo staff composto dai fondatori e gestori della società che dà il nome al ristorante, Hamed Mohamad Karim, Hadi Noori, Mandana Goki Nadimi e Samah Hassan El Feky, e dai cuochi Alganesh Tadese Gebrehiwot dell’Etiopia, Muhammed Sow della Guinea ed Efe Agbontaen della Nigeria. Non si tratta dei soliti cuochi. I tre sono fuggiti dall’Africa per trovare un futuro migliore in Italia che comincia oggi a Venezia, città che storicamente accoglie, dialoga e rispetta ogni cultura. 

La serata avrà come protagonista il cibo a cui ognuno dei cuochi donerà i ricordi e i profumi del proprio Paese, presentando questi gustosissimi piatti e offrendo assaggi e degustazioni. A partire dalle 20 si darà il via a canti e balli, accompagnati dalla musica corale del gruppo Djiali Arona, arrangiatori di  musica tradizionale subsahariana.  

Il menù è il risultato del concorso «Masterchef per Africa Experience», realizzato qualche mese fa grazie alla collaborazione con i professori e con gli studenti dell’Istituto professionale veneziano «Andrea Barbarigo» che ha visto vincitori Alganesh (prima classificata), seguita da Sow ed Efe. I piatti, sottoposti al giudizio di una giuria che ha assegnato i premi ai tre candidati, sono stati valutati non solo dal punto di vista del gusto, ma anche dalla storia del cibo scelto. I candidati hanno infatti raccontato come avevano imparato a cucinare il piatto scelto, spesso attraversando altri Paesi africani nel loro viaggio verso l’Europa che li ha condotti infine a Venezia. 

Ogni piatto nasce dalla condivisione di storie di vita dei rifugiati, del racconto dell’esperienza del cammino spesso difficile che i richiedenti asilo migranti hanno dovuto affrontare a piedi o sui barconi, sostenuti soltanto dalla speranza di poter finalmente vivere. Non sono quindi solo piatti africani, ma il loro personale ricordo del pasto preferito, arricchito dagli ingredienti e dalla fantasia dei luoghi che hanno conosciuto e visto a mano a mano che il viaggio proseguiva. 

Il ristorante è inoltre il frutto di un capolavoro artigianale, grazie al talento di una giovane e promettente artista francese, Blandine Hélary, e di una splendida coppia di ragazzi iraniani, Iman Ahmaznade e la sua dolce compagna Neda. 

Blandine ha interpretato i simboli tribali e i colori sgargianti dell’Africa, realizzando un’opera murale che dà la sensazione di immergersi fra i vicoli, la fauna e i batik caratteristici dei vivaci villaggi rurali. Iman e Neda, maestri di intaglio, intarsio e lavorazione del legno, hanno realizzato un intreccio di “radici africane” fra le travi originali veneziane che vanno a formare un albero che rappresenta la linfa, il nutrimento e la vitalità del continente africano.

Una fitta programmazione di eventi culturali, presentazioni e condivisioni vedranno protagonista il nuovo ristorante africano, aperto ad accogliere quanti desiderano vivere l’esperienza di nuovi sapori. L’Africa Experience rappresenta un vero e proprio crocevia di culture culinarie dove si potrà rivivere la magica atmosfera che ha da sempre caratterizzato Venezia. 

Lo staff di Africa Experience


Tel: +390414767865

E-mail: africaexpe@gmail.com

Orario apertura: 12-23

 

«Ecco le nostre mani

aperte alla fratellanza del mondo

per il futuro del mondo

unite nella certezza

per il diritto per la concordia per la pace

Sulle nostre dita crescono rose

con i profumi dell’indomabile Zaire

con la grandiosità dei tronchi del Maiombe

Negli animi

il camminar dell’amicizia per l’Africa

per il mondo

i nostri occhi sangue e vita

rivolti alle mani indicanti amore in tutto il mondo

mani in futuro sorrisi, ispiratrici di fede nella vitalità

dell’Africa terra Africa umana

dell’Africa immensa

germoglianti sotto il sole della speranza

stringenti vincoli fraterni nella libertà di amare

dell’ansia di concordanza

Sanguinanti e germoglianti

Per il futuro ecco i nostri occhi

per la Pace ecco le nostre voci

per la Pace ecco le nostre mani

dell’Africa unita nell’amore»


Agostinho Neto


Un ringraziamento speciale a Rosanna Marcato, Moulaye Niang, Wael Farhat e a tutto lo staff di Orient Experience I e II, Nahui Ollin, Ali Qalandari, Ali Rezai, Mohammad Dallas, Yousef Khan, Dawood Day, Huda Ahmad Fatima, Hussein e la carissima Valeria Bottalico.

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Con l'auspicio che le parole di Hamed – rilasciate al Fatto Quotidiano - possano essere recepite ai piani alti: “Vorrei che questa idea venisse esportata in tutta Italia. I governi e le istituzioni dovrebbero spingere le persone a ragionare sull’immigrazione anziché giocare sulla paura dello sconosciuto. Oggi si dice che gli stranieri siano mantenuti dalla collettività e domani che ci rubano il lavoro. L’immigrazione è sempre esistita e non dovrebbe essere trattata in termini politici bensì economici”. 

Lavori in corso all'Africa Experience
ed è da subito caldo e accogliente
è già casa.
Per tutti:


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