Come una sorta di 'neo' in movimento sulla superficie del Sole, il pianeta Venere
fra la mezzanotte e l'alba di mercoledì 6 giugno (l'orario preciso di stanotte: dalle 00.09-6.48) transiterà davanti al
disco della nostra stella. Un evento astronomico imperdibile visto che
il prossimo transito di Venere avverrà tra 105 anni, l'11 dicembre del
2117. Venere, spiega l'Isituto Nazionale di Astrofisica (Inaf),
sfilerà lentamente davanti al Sole, compiendo il tragitto in circa 6 ore
e 40 minuti. Il fenomeno, è dovuto al perfetto allineamento fra Sole,
Venere e Terra. Poichè le orbite dei due pianeti attorno alla nostra
stella sono leggermente inclinate l'una rispetto all'altra, si tratta di
un fenomeno molto raro che si verifica ogni volta a distanza di circa
cento anni e in coppie distanziate di pochi anni fra loro.
L'ULTIMA ECLISSE AVVENNE NEL 2004 L'ultima volta che
Venere ha eclissato il Sole è stato l'8 giugno 2004. Le volte precedenti erano alquanto rare: nel 1639, 1761, 1769, 1874, 1882, possiamo ritenerci fortunati ad averlo potuto assistere per due volte.
Un'occasione unica
dunque, visibile da sette continenti ma che dall'Italia sarà osservabile
solo a fenomeno in corso già. «Le fasi finali del transito osservabili
dall'Italia - spiega l'Unione Astrofili Italiani (Uai) - si verificano
quando il Sole è ancora molto basso sull'orizzonte orientale. Sono
quindi favorite le località a Est. Sulla costa adriatica infatti
l'orizzonte è libero da ostacoli ed è possibile seguire tutte le fasi
del sorgere del Sole». Attenzione, però, avverte l'Inaf, l'osservazione
richiede cautela: è fondamentale osservare il Sole mai direttamente, ma
solo attraverso vetri protettivi specifici altrimenti si rischiano serie
conseguenze per gli occhi. Il transito di Venere, sarà anche
un'occasione unica per gli astronomi per studiare l'atmosfera del
pianeta e per affinare le tecniche utilizzate per studiare e scoprire i
pianeti extrasolari molti dei quali vengono scoperti proprio quando
transitano davanti alle loro stelle. «Poter assistere al transito di
Venere ci permette di verificare la tecnica dei transiti da vicino,
all'interno del nostro Sistema solare, offrendoci così l'opportunità di
un test straordinario» spiega Giuseppe Piccioni, dell'Istituto di
Astrofisica e Planetologia Spaziali (Iaps) dell'Inaf che è anche a capo
di una spedizione diretta alle Isole Svalbard, oltre il circolo polare
artico, dedicata all'osservazione del transito di Venere.


